Stop al pagamento dei contributi per autonomi e professionisti, Andrea Orlando ha firmato il decreto.
“Il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando ha firmato il decreto interministeriale per l’esonero contributivo dei lavoratori autonomi e professionisti, ricevuto ieri dal Mef con le osservazioni, prontamente recepite stamattina.
Gli uffici del ministero hanno già avviato una interlocuzione con l’Inps per dare corso agli ulteriori passaggi necessari a garantire la massima tutela della platea interessata dal provvedimento”.
Il decreto in questione contiene le scadenze, le procedure e le istruzioni per presentare le domande per lo sconto previsto dalla Legge di Bilancio 2021.
Le iniziali risorse del fondo, istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ammontavano a un miliardo e sono state aumentate di ulteriori 1,5 miliardi di euro con il decreto Sostegni.
L’obiettivo
Dunque è quello di finanziare. È infatti previsto un esonero parziale dal versamento dei contributi previdenziali relativi all’anno 2021 di importo massimo di 3.000 euro. Per tale motivo il 2021 è definito “anno bianco fiscale” delle partite IVA.
Possono beneficiare dello sconto sui contributi le seguenti categorie di lavoratori:
• Lavoratori autonomi e professionisti iscritti alla Gestione separata INPS ai sensi dell’articolo 2, comma 26, della legge n. 335/1995 dell’INPS;
• i professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza di cui al Decreto Legislativo 30 giugno 1994, n. 509 e al Decreto Legislativo 10 febbraio 1996, n. 103;
• medici, infermieri e altri professionisti e operatori di cui alla legge 11 gennaio 2018 numero 3, già collocato in quiescenza a cui sono stati conferiti incarichi di lavoro autonomo o di collaborazione coordinata e continuativa per far fronte all’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Le prime due categorie di soggetti hanno diritto all’esonero parziale dai contributi dovuti per l’anno 2021 o i soggetti che soddisfano i seguenti requisiti:
• hanno percepito nel periodo d’imposta 2019 un reddito complessivo non superiore a 50.000 euro;
• hanno subito un calo del fatturato o dei corrispettivi nell’anno 2020 non inferiore al 33 per cento rispetto a quelli dell’anno 2019.
Lavoratori autonomi e professionisti non devono essere titolari di contratto di lavoro subordinato e non devono essere titolari di pensione diretta, ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità o di altre somme ad integrazione del reddito a titolo di invalidità di natura previdenziale.